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I motivi per cui “Ma come ti vesti?” NON è una consulenza d’immagine

La scorsa settimana è cominciata la nuova edizione del celebre “Ma come ti vesti?” e mi sono decisa a scrivere qualcosa in proposito. Premetto che non è mia intenzione fare polemica sui conduttori o sul programma in sé, proprio perché parliamo di un programma televisivo di intrattenimento, con una buona dose di copione da recitare.
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Piuttosto vorrei cercare di spiegare i motivi per cui il contenuto del programma, in assoluto, non è una consulenza d’immagine.

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Ma come ti vesti?
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In primis nessun vero professionista ti urlerà mai in faccia MA COME TI VEEESTI???!. Lo scopo della consulenza d’immagine è rafforzare l’autostima donando consapevolezza delle proprie caratteristiche fisiche e di come esaltarle, e non di umiliare chi si ha davanti con frasi al limite dell’offesa personale.
La consulenza d’immagine non è BUTTIAMO VIA TUUUTTOOO! Il compito di un vero professionista è recuperare il numero maggiore di capi, selezionando quello che ci valorizza, trovando nuove soluzioni a vecchi capi, e solo in ultimo capire, e quindi anche sbarazzarci, di ciò che non funziona. Lo scopo non è sperperare soldi!
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Ma come ti vesti?
Un vero professionista ci tiene ad essere compreso dal suo cliente, in modo che gli appuntamenti siano il più utili possibili per lui. Non parla il “politichese” della moda solo perché fa figo. E qualora dovesse utilizzare termini tecnici spiega al cliente il significato, non lo fa sentire un imbecille alieno giunto da chissà quale luogo POCO FESCION.
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ma come ti vesti?
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Un vero professionista non cercherà mai e poi mai di cambiare la personalità del cliente per assecondare la moda del momento, lo stile verrà definito insieme, in base alle sue caratteristiche fisiche, alla sua personalità e al suo stile di vita, ma soprattutto in base alla sua opinione: è lui che dovrà indossarlo, che dovrà sentirlo perfetto e adatto per sé, non noi consulenti. Non dimenticherò mai una puntata in cui ad un archeologa hanno creato un look da lavoro da portare con una calzatura con tacco. La poverina, sbigottita, cercava di far tornare in sè i due ricordandogli che la sua professione si svolgeva in un cantiere. Qualcuno gli spieghi che siamo nel 2018 e mettere a tutti i costi una donna sul tacco 12, nonostante sia completamente fuori luogo e scomoda, solo perché secondo loro la donna è femminile solo col tacco, è ridicolo.
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ma come ti vesti?
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In conclusione, ci tengo a chiarire ulteriormente che la consulenza d’immagine non è un metodo utilizzato per dettare delle regole universali atte a stereotipare le donne o gli uomini. E’ un percorso in cui si impara a volersi più bene e di conseguenza ad assumere un atteggiamento nuovo, più positivo, che si rispecchia nella nuova immagine e non solo.

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